Marcus sedeva sul sedile posteriore del taxi che aveva preso all'aeroporto di Dublino. Era diretto a Carlow, la sua città natale che non vedeva da più di cento anni, chissà quanto era cambiata.
L'uomo guardò l'orologio e notò che erano quasi le cinque del mattino, tra non molto sarebbe spuntato il sole... ma non si curava di ciò, poiché grazie ad un incantesimo fattogli da una strega anni prima, lui era in grado di camminare sotto al sole e non incenerire.
Ma non era per tutti così, normalmente dopo la trasformazione e per i primi trent’anni ogni vampiro era in grado di camminare sotto al sole, ma una volta passato questo lasso di tempo il sole cominciava a dare fastidio e a irritare la pelle, fino a farla bruciare incenerendo così l’intero corpo. Marcus una volta aveva assistito alla morte di un vampiro bruciato dal sole e… non fu di certo un bello spettacolo.
- Lei è di queste parti?
Chiese curioso il tassista.
- Si, nato e cresciuto a Carlow, ma è parecchio tempo che sono via.
- Per lavoro?
- Esatto, in America.
- Ah l'America, ho dei parenti che stanno lì, io non ci sono mai andato, com'è?
- Bè... è sempre tutto così movimentato, di certo non regna la stessa pace che c'è a Carlow.
Era tutto vero, ma stava tornando nella sua città natale per un semplice motivo: la sua vita era in pericolo e l'unico posto sicuro dove nascondersi era proprio Carlow. Tutto era cominciato qualche mese prima, quando molti vampiri nella zona di Los Angeles erano stati uccisi da un gruppo di persone che si facevano chiamare Oscuri. Marcus ne aveva incontrato uno e a malapena era riuscito ad uscirne vivo, non poteva dire lo stesso di altri. Ma la cosa che gli rimase impressa, era il modo in cui gli Oscuri si muovevano e combattevano, c'era qualcosa di... sovrumano in loro, per non parlare poi del velo di mistero che li avvolgeva, dato che indossavano delle maschere che celavano il loro volto.
L'uomo scacciò via quei pensieri e lanciò un'occhiata fuori dal finestrino: la strada era pressoché rettilinea, c'era solo qualche curva di tanto in tanto. Il paesaggio era avvolto dall'oscurità, erano visibili solamente le sagome di alcuni alberi nel buio, e i fari della macchina illuminavano la strada che si parava davanti, esaltando il velo di nebbia che infestava l'esterno.
- Scusi c'è ancora molta strada da fare?
- No, più o meno venti minuti, comunque dove la devo lasciare precisamente?
- Mi lasci davanti alla cattedrale di Carlow.
I minuti passavano velocemente, fin quando il vampiro notò il cambiamento del paesaggio: c'erano delle villette con dei giardini molto curati, la strada era parecchio larga e ai lati di essa vi erano dei muretti bassi di pietra calcarea molto antichi. Almeno quello non era cambiato, ma oltre a ciò, non riuscì a riconoscere altro, così continuando a fissare il panorama, chiese con tono assopito:
- Mi sa dire se la villa dei Rifter è ancora i...
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